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San Ludovico - 25 agosto

San Ludovico Patrono dell'OFS

Ludovico (Luigi IX), sovrano di Francia, nacque il 25 aprile 1215 in Poissy. Incoronato re di Francia, Luigi si assunse il compito, davanti a Dio e agli uomini, di diffondere il Vangelo. Si iscrisse al Terz’Ordine francescano e fu esemplare nella vita di preghiera, di mortificazione e di carità verso i poveri. Protesse e difese gli Ordini mendicanti.  Nell’anno 1244 fu sorpreso da una fortissima febbre. Guarito, volle di persona guidare una crociata per la liberazione della Terra Santa. Sbarcato in Egitto, presso la città di Damietta, attaccò con successo i Saraceni. Ma una terribile pestilenza decimò l’esercito crociato, colpendo lo stesso re. Assalito nuovamente dai Turchi, venne sconfitto e fatto prigioniero. Dopo essere stato rilasciato, proseguì come pellegrino per la Terra Santa, dove compì numerose opere di bene. Tornato in Francia, governò con giustizia e cristiana pietà, fondando la Sorbona e preparando una nuova crociata. Ma a Tunisi una nuova epidemia colpì l’esercito. Luigi IX, sentendosi morire, si fece adagiare con le braccia incrociate sopra un letto coperto di cenere e cilicio, dove spirò. Era il 25 agosto del 1270. Il papa Bonifacio VIII lo dichiarò santo nei 1297. E’ patrono dell'Ordine Francescano Secolare.

Dal «Testamento spirituale al figlio» di san Ludovico

Figlio carissimo, prima di tutto ti esorto ad amare il Signore Dio tuo con tutto il cuore e con tutte le tue forze. Senza di questo no c'è salvezza.
Figlio, devi tenerti lontano da tutto ciò che può dispiacere a Dio, cioè da ogni peccato mortale.
E' preferibile che tu sia tormentato da ogni genere di martirio, piuttosto che commettere un peccato mortale.
Inoltre, se il Signore permetterà che tu abbia qualche tribolazione, devi ringraziando, e sopportarla volentieri, pensando che concorre al tuo bene e che forse te la sei ben meritata.
Se poi il Signore ti darà qualche prosperità, non solo lo dovrai umilmente ringraziare, ma bada bene a non diventar peggiore per vanagloria o in qualunque altro modo, bada cioè a non entrare in contrasto con Dio o offenderlo con i suoi doni stessi.
Partecipa devotamente e volentieri alle celebrazioni della Chiesa. Non guardare distrattamente in giro e non abbandonarti alle chiacchiere, ma prega il Signore con raccoglimento, sia con la bocca che con il cuore. Abbi un cuore pietoso verso i poveri, i miserabili e gli afflitti. Per quanto sta in te, soccorrili e consolali. Ringrazia Dio di tutti i benefici che ti ha elargiti, perché tu possa renderti degno di riceverne dei maggiori. Verso i tuoi sudditi comportati con rettitudine, in modo tale da essere sempre sul sentiero della giustizia, senza declinare né a destra né a sinistra. Sta' sempre piuttosto dalla parte del povero anziché del ricco, fino a tanto che non sei certo della verità.
Abbi premurosa cura che tutti i tuoi sudditi si mantengano nella giustizia e nella pace, specialmente le persone ecclesiastiche e religiose. Sii devoto e obbediente alla Chiesa Romana, madre nostra, e al Sommo Pontefice come a padre spirituale. Procura che venga allontanato dal tuo territorio ogni peccato, e specialmente la bestemmia e le eresie.
Figlio carissimo, ti do infine tutte quelle benedizioni che un buon padre può dare al figlio. La Trinità e tutti i santi ti custodiscano da ogni male. Il Signore ti dia la grazia di fare la sua volontà, perché riceva onore e gloria per mezzo tuo e, dopo questa vita, conceda a tutti noi di giungere insieme a vederlo, amarlo e lodarlo senza fine. Amen.


"Può apparire singolare che la Chiesa abbia scelto proprio due monarchi, San Ludovico e Santa Elisabetta d’Ungheria, come punto di riferimento per l’Ordine della Penitenza. Possiamo pensare che sia una cosa anacronistica e fuori moda, oppure superare le apparenze e capire il significato profondo che ci viene proposto.
Può un ricco entrare in Paradiso? Gesù ci dice che è più probabile che un cammello passi attraverso una cruna di un ago, ed anche se gli aghi al tempo avevano sicuramente asole più grosse di adesso, la cosa ci può spaventare come spaventò i discepoli.
Nel mondo ebraico la ricchezza era un segno di benedizione divina e sentirsi dire che proprio questa condizione precludeva la salvezza doveva averli delusi notevolmente. Gesù ama andare alla radice delle cose, infatti si affretta a concludere: impossibile agli uomini, ma possibile a Dio!
Ecco la chiave di tutto. Anche la responsabilità della ricchezza e del potere possono essere a servizio di Dio e dell’uomo. Ognuno di noi ha la propria ricchezza ed il proprio potere assieme alla responsabilità di doverlo assumere.

A Dio non fanno "problema" la ricchezza ed il potere, ma l’uso che ne facciamo. Che sia il governo di una nazione, il governo di un’azienda, di una famiglia o di una Fraternità, non fa differenza: è come governiamo ciò che ci è affidato che è importante.
Meditiamo a lungo sulla figura di San Ludovico e non sentiamolo distante, anche noi siamo "amministratori dei beni ricevuti a favore dei figli di Dio" (Reg.11). Ci sentiamo responsabili di questa amministrazione?"                                   da www.ofs.fvg.it (OFS Friuli Venezia Giulia) 

Ordine Francescano Secolare di Lombardia

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